Psicologo per il sostegno emotivo in attesa della comunicazione degli esiti della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)



 In attesa della comunicazione degli esiti di un Ciclo di PMA

 

Dopo il monitoraggio ormonale, il prelievo degli ovociti, il trasferimento dei gameti o degli embrioni in utero, durante i 12-14 giorni successivi al trasferimento degli embrioni (se FIVET), per entrambi i membri della coppia, non c'è praticamente nulla da fare per migliorare la probabilità di gravidanza, oltre ad attenersi strettamente alle prescrizioni dei Medici.  

 

Questo non significa assolutamente che non si possa fare nulla sul piano emotivo e relazionale per vivere al meglio questa attesa spesso caratterizzata da ansie e paure per gli esiti dei trattamenti. 

 

Nei giorni immediatamente successivi l'intervento di fecondazione medica assistita, può presentarsi la difficoltà psicologica relativa al profondo vissuto d'impotenza percepibile da entrambi i partner. Tale sentimento d'impotenza dovrebbe diminuire la sua intensità e, dopo alcuni giorni, lasciare il posto a una consapevole accettazione dell'impossibilità di fare qualcosa per migliorare gli esiti del Trattamento di PMA.

Questo è il periodo in cui le donne interrogano il proprio corpo, alla ricerca di segnali precoci di successo o di fallimento, una lettura che è molto difficile e che è causa di numerose telefonate al medico o di richieste di visite specialistiche.

La paura maggiore consiste in quella di perdere gli embrioni o comunque in quella di poter affrontare, dopo tanti sacrifici, l'esperienza di una nuova delusione che porterebbe a un abbassamento dell'umore e in situazioni già segnate da queste esperienze, anche a reazioni depressive

 

Queste due settimane dovrebbero essere vissute come un periodo di "vita sospesa", nella consapevolezza che in questo lasso di tempo non esistono terapie utili, comportamenti convenienti o messaggi cifrati del corpo per cui attivarsi.

I rimedi all'ansia e ai timori, caratteristici di questo periodo di attesa, possono essere diversi a seconda della loro intensità.

Ancora una volta, il disagio psicologico può essere contenuto, dalla coppia, attraverso il ricorso al reciproco sostegno. Anche l'impegno in attività che possano, in qualche modo, distogliere il proprio pensiero dalle questioni inerenti all'esperienza da poco conclusa, può facilitare il controllo esercitabile dalla coppia stessa, nei confronti dello stress e del disagio legato al Trattamento di PMA: andare al cinema, a teatro, fare una passeggiata (condizioni mediche permettendo), prima di coricarsi leggere qualche pagina di un libro, ecc.. Invece, nelle situazioni di coppia in cui, l'ansia e i timori abbiano un'intensità tale da rendere difficilmente sopportabile la tensione psicologica percepita o disturbare notevolmente il sonno, allora potrebbe essere opportuno rivolgersi a uno Psicologo per una Consulenza Specialistica o, eventualmente, a un Medico per la prescrizione controllata di psicofarmaci.

Sicuramente entrambi i partner potrebbero impegnarsi ancora di più del solito per offrire l'uno all'altra, attenzioni, gesti amorevoli, coccole e piena presenza mentale ed emotiva.